L’istituzione dell’Eucarestia (Mt 26, 26).
Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”.
**Meditazione**
Non è un gesto simbolico, un semplice ricordo, una bella predica, quella che Gesù lascia ai suoi discepoli nel giovedì santo. Il suo addio sa di Cielo e sa di ritorno, perché lascia il suo stesso corpo a chi sentirà la sua mancanza, lascia il suo sangue a chi non potrà più vederlo. Niente di meno.
Sant’Agostino diceva che la carne di Cristo è la carne di Maria. Ed è così: solo Dio che si fa uomo, che nasce e che viene accolto tra le braccia di una madre, può permettere di amare fino a farsi mangiare, fino a diventare nutrimento vero e concreto.
La concretezza di Dio, la sua presenza fisica e semplice, ci ricorda che il nostro corpo, la nostra vita, il nostro respiro, sono animati da Lui. Siamo anime nutrite dal Suo corpo spezzato.
**Preghiera**
Per chi ha fame di pane e di Te.
Per i sacerdoti.
Perché riscopriamo la bellezza dell’Eucaristia.
Donaci, Signore, la tua luce.
Padre Nostro
10 Ave Maria
Gloria