Dal Vangelo di Luca (1, 46,49)
Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome.»
“La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio.“ (Venerabile Carlo Acutis)
Carlo Acutis era un ragazzo normalissimo, con un grande amore: quello per l’Eucaristia. Il suo sguardo di ragazzo appassionato di computer era costantemente rivolto verso quel Pane consacrato che dava gusto e salvezza alla sua vita. Un po’ come Maria, che di fronte alla cugina Elisabetta che la chiama “beata”, cioè felice, inizia a lodare il Signore per le meraviglie che ha compiuto nella sua vita. Maria è felice, perché ha visto Dio all’opera dentro di lei.
Saremo realmente felici quando, invece di guardarci allo specchio in cerca dei nostri errori e delle nostre piccolezze, inizieremo a guardare verso un orizzonte diverso, che va oltre noi stessi. Saremo felici quando alzeremo lo sguardo verso l’amore di Dio.
Mi chiedo: In questo momento della mia vita, sono realmente felice o vivo nella tristezza? Sono capace di distogliere lo sguardo dal mio io e dalle mie piccole felicità momentanee per cercare qualcosa di più, che renda grande la mia vita?
Un impegno concreto: Oggi, trova una mezz’ora per fermarti in preghiera davanti all’Eucaristia o a un tabernacolo. Anche se forse in questo periodo vedi solo difficoltà, prova a scrivere il tuo Magnificat, come preghiera di lode per tutto il bene ricevuto e per le meraviglie che Dio sta operando silenziosamente nella tua vita.