Gesù muore in croce (Lc 23, 33-46)
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò.
**Meditazione**
Le ultime parole di Gesù sono parole d’amore. Perdona i suoi uccisori, accoglie il buon ladrone in paradiso, affida la madre a Giovanni, consegna la sua vita a Dio. Compiuta, cioè piena e realizzata, è quella vita che si spende per amore, che non passa un secondo senza amare l’altro, senza amare Dio, senza lasciarsi amare da Lui fino all’ultimo istante.
Il Vangelo dice che il velo del tempio si squarciò a metà. Era il velo che proteggeva il Santo dei Santi, il Qadosh, il luogo fisico in cui Dio dimorava. Nella Storia, ciò che è sacro è sempre stato separato dal resto.
Con l’incarnazione, il Sacro è inchiodato alla croce. Dio si dona nel pane e nel vino, nel corpo e nel sangue, letteralmente. Non per togliere importanza a ciò che è santo, non per sminuire il tempio, ma per portare l’uomo alla santità, per portarlo alla salvezza. Per riportarlo alla Vita.
Per tutte le vittime di violenza.
Per la conversione di chi fa il male.
Perché impariamo a perdonare.
Sostienici, Gesù, con il tuo dolore.
Padre Nostro
10 Ave Maria
Gloria