Il mese scorso è avvenuto quello che i più chiamano “miracolo di San Gennaro”, e cioè lo scioglimento del sangue dello stesso nel giorno del suo ricordo (19 settembre).
Dopo questo miracolo, però, ne è avvenuto un’altro: se infatti in quei giorni aveste cercato su Google “sangue di San Gennaro”, non avreste trovato nessuna spiegazione del fenomeno, o qualche link a preghiere rivolte al santo partenopeo, ma la critica -feroce?- di un matematico impertinente allo stesso miracolo, con relativa “prova scientifica” dello stesso. Il problema è che ipotesi e tesi del matematico vertono sul fatto che quello dentro l’ampolla del miracolo non sia sangue, ma ketchup. Non è davvero un miracolo che una critica del genere sia così cercata su un motore di ricerca?
Ora, tralasciando il fatto che neppure il matematico abbia potuto applicare il metodo scientifico al miracolo (cioè verificare che sia effettivamente ketchup), e quindi che cerchi di sostenere una tesi contro addirittura la cercata evidenza di grande maestro Galileo (manca, tappa fondamentale, l’esperimento), la domanda più profonda è un’altra.
E la domanda da porsi non è nemmeno come mai il matematico ci tenga così tanto a parlare di fede e non di scienza… ma la domanda è:
Io ci credo, per me quel sangue è davvero il sangue, e ogni anno lo stesso giorno avviene un miracolo. E prima di chiederci se questo sia possibile, dobbiamo ricordare che è la potenza di Dio, e non quella dell’uomo, ad andare in scena. Come va in scena, senza interruzione come fosse un atto unico, dall’inizio del mondo.
Non è essere creduloni. Un cristiano sa benissimo di aver fede perché Gesù si è incarnato, ha sofferto, è morto ed è risorto, e non perché del sangue si scioglie. Se anche non ci fossero i miracoli non verrebbe meno la fede di chi crede, non sarebbe minimamente intaccata.
E allora perché non poter credere che la potenza di Dio (che poi è il suo amore) può fare molto di più di quello che noi immaginiamo? Che può fare l’impossibile?
Certo, forse può dar fastidio il fatto che ogni anno un bel po’ di gente (e anche molti media) si affolli a Napoli per vedere se ancora una volta san Gennaio batta un colpo. Ma questa, caro matematico, è una piccola espressione della fede e della devozione di molte persone, contro cui non si può far nulla. Nel passato hanno tentato di far fuori chi credeva, ma hanno ottenuto l’effetto contrario, perché il Cristianesimo è cresciuto e si è rafforzato. D’altra parte, è proprio attraverso la morte in croce che il suo fondatore ha sconfitto la morte.
Dà fastidio, vero?
Al prossimo anno, allora. E se San Gennaro dovesse ancora bussare, beh, apriamogli.