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DOVE SEI? Eva e Maria raccontate ai bambini della scuola materna dopo la morte improvvisa di un papà.
[Omelia di Don Sebastiano Bertin, il giorno della festa dell'Immacolata Concezione, durante la messa per i bambini dell'asilo e le loro famiglie.]   Avete presente quando giocate a nascondino? O quando a volte girate per casa e i vostri genitori cercano dove siete? Io mi ricordo di quando ero all'asilo e un po' mi nascondevo […]

[Omelia di Don Sebastiano Bertin, il giorno della festa dell'Immacolata Concezione, durante la messa per i bambini dell'asilo e le loro famiglie.]

 

Avete presente quando giocate a nascondino? O quando a volte girate per casa e i vostri genitori cercano dove siete? Io mi ricordo di quando ero all'asilo e un po' mi nascondevo per farmi cercare, anche se non ho mai ottenuto grossi risultati. Se lo fate anche voi, prima o poi sentirete un gentile "dove sei?". Poi, quando sarete più grandi, e avrete 18 anni e il cellulare, capiterà che i vostri genitori vi chiameranno un po' scocciati: "Ma dove sei?! Dovevi tornare alle 10, è mezzanotte e sei ancora in giro!"... ecco, stessa domanda, ma molto diversa...

E poi può succedere anche un'altra cosa. Un mio amico, che era con me alle superiori (questo però non è diventato prete) dopo esser uscito dal seminario si è inserito in brutti giri, in giri strani, ha cambiato vita, è diventato una brutta persona... Era perennemente insoddisfatto, sempre triste, anche con le ragazze nessuna durava più di un mese... Quando ci rivedevamo, ti veniva da dire "ma dove sei finito?"

"Dove sei?" forse Dio lo domanda proprio con questo tono: dove sta andando il tuo cuore, il tuo tempo? Dove sono le tue decisioni? Dove ti trovi? in che situazione ti sei cacciato? Dove sei? Di cosa è fatta la tua vita adesso? Non è un interrogatorio, è il tono di chi è fortemente preoccupato per te, di chi ha in mente quello che eri e quello che sei, e soprattutto, quello che sarai. "Dove sei" è un po' l'inizio della misericordia di Dio, il suo desiderio di non averci lontani da lui.

Quel “dove sei” è la premura di un padre buono in attesa del ritorno del figlio prodigo, è sempre lo stesso Dio, che si preoccupa di dove sono i suoi figli, che non vuole che stiano nella lontananza da lui. É lo stesso Dio che muore in croce per esprimere agli uomini che lui è così vicino addirittura da assumere in sé la morte.

Anche nel caso di una morte improvvisa, anche quando non sappiamo perché uno muoia di colpo, ingiustamente. Ci viene anche a noi da rivolgere 'sta domanda, "dove sei?" a Dio. Ogni "dove sei" nasconde un “sono qui, e ti cerco”.

Maria è da sempre mantenuta particolarmente vicina a Dio, preservata dal peccato. Immacolata concezione vuol dire che da quando Maria doveva ancora nascere è stata, per una grazia particolare, tenuta lontana da ogni male, perché lei possa dire sempre "il Signore è qui". Forse è per questo che l'angelo le ha detto "il Signore è con te". E il motivo di questa attenzione particolare per Maria è solo per far in modo che lei possa esser pronta ad accogliere Dio e a farlo esistere tra noi.

Dove sei? Dio lo chiede all'uomo per poter abitare dentro di lui.
Dove sei? L'uomo lo chiede a Dio per permettergli di entrare nella sua vita.

Se da una parte Eva si è allontanata e Dio le ha chiesto dove fosse, dall'altra Maria è colei a cui si può dire "il Signore è con te". Tra le due, io preferisco Maria. Maria non è orgogliosa e non se la prende se approfittiamo della sua festa per capire come essere più felici: non si tratta di adorare una purezza che non esiste in nessuno di noi, ma accorgerci che il Signore è con te, anche quando arrivano notizie tragiche. E se stai attraversando un tempo lontano da lui, il nostro Dio è un innamorato che ti chiede "ma dove sei finito...?".

Mi immagino quando Maria ha detto "avvenga di me secondo la tua parola", è stato come dire "sono qua", anche se non sapeva cosa significasse che il Signore era con lei. Con questa eucarestia possiamo metterci nelle mani del Signore, lasciarci trovare qualsiasi condizione stiamo attraversando, e chiedergli di essere con noi, anzi, chiedergli di tenerci con lui. "Predestinandoci a essere suoi figli adottivi", dice san Paolo, per essere sempre con lui.

Non più "dove sei?", come Adamo ed Eva, ma "sono qua", come Maria; perché questa è la Sua volontà, che ci possiamo rallegrare per sempre della Sua presenza.


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