Giuseppe, figlio di Giacobbe, non ha vita facile.
Venduto come schiavo dai fratelli si ritrova deportato in Egitto, vittima dell'invidia e del desiderio di vendetta di chi ha già tutto, ma non sa godere della fortuna dell'altro.
Alla corte del faraone, Giuseppe mette a disposizione il suo dono: interpretare i sogni.
Saper interpretare i sogni e i segni, questa è la sapienza di chi sa che Dio ci parla ed è presente in ogni evento della nostra vita.
Alla fine della storia, Giuseppe perdona i fratelli e dona loro protezione.
Quella di Giuseppe non è ingenuità né buonismo, è la sapienza di chi si mette in ascolto, di chi impara a discernere, di chi fa silenzio anche nei momenti più turbolenti per riconoscere la presenza discreta e liberante del Bene. Un Bene che sa perdonare.
Oggi scrivi su un foglietto il nome di una persona che fai fatica a perdonare e mettilo nel tuo portafogli o nella tua borsa. Durante la giornata, ma anche nei prossimi giorni che ci avvicinano al Natale, trova qualche minuto per tirare fuori quel foglietto e affidare a Dio le tue ferite e la tua difficoltà ad amare davvero.
Puoi fare questa preghiera:
"Signore, anche se faccio fatica, oggi voglio affidarti questa tua creatura …, che mi ha ferito. Aiutami a perdonarla, a ricordarmi che noi non siamo gli sbagli che facciamo, le ferite che provochiamo, ma il bene che facciamo nonostante la nostra incapacità di amare.
Signore, vieni e nasci nel mio cuore, perché sia finalmente libero da tutto ciò che mi impedisce di essere realmente felice".