È l'inizio delle più belle storie, quelle che da bambini ci facevano sognare. Quelle che avremmo voluto asoltare ancora, e ancora, e ancora, fino ad addormentarci nel nostro lettino.
Siamo abituati a pensare che le storie siano roba da bambini, perché siamo disincantati, adulti, saggi. Sappiamo bene come va la vita, che i draghi non esistono, che il lieto fine è un modo per edulcorare la realtà.
Ma, diceva Chesterton, le fiabe non servono a raccontare che i draghi esistono, ma a raccontare che si possono sconfiggere.
E cos'è il Natale, se non la storia più bella mai raccontata? La più bella, perché racconta di Dio che ti insegna a sconfiggere il male insieme a lui. La più bella perché a differenza delle altre storie che conosciamo è vera (non solo storicamente, ma anche nel suo messaggio, nel modo in cui ha cambiato la realtà).
La storia più entusiasmante, perché parla a te, parla a me. Parla di un Dio che si è fatto bambino, che ha avuto freddo, che ha avuto bisogno di essere amato da un uomo e da una donna che si amavano e hanno detto il loro sì, ha avuto bisogno di avvicinarsi un po' di più a te, alla tua realtà, per amarti meglio.
E, stavolta, non è una storia per bambini. O meglio, non è solo per loro ma soprattutto per noi. Perché occorre aver capito cos'è la sofferenza, per comprendere l'Incarnazione. Occorre aver visto il male che c'è nel mondo, per chiedersi come mai Dio abbia voluto entrarci. Occorre aver conosciuto la morte di una persona cara o la disperazione, per capire che il senso della nascita di Dio è la sua morte e la sua Resurrezione.
In questo Avvento, riscopri la più bella storia mai raccontata, la storia più bella da raccontare. Quella storia che sa di Cielo e di Terra, di infinito e di quotidianità. Buon cammino nella storia di Dio, buon viaggio verso Betlemme.
Oggi accendi la prima candela dell'Avvento, la candela della Speranza!